ITUBE: Arte & Copia al tempo delle Reti Neuronali Artificiali

ITUBE: Arte e Copia, al

tempo delle Reti Neurali artificiali         

Keywords: Arte, informatica, traduzioni automatiche

Abstract

Tra le questioni aperte dal contemporaneo c’è la problematica del riconoscimento. L’Arte Occidentale, si è da sempre occupata della questione. Il problema della rappresentazione viene qui affrontato dal punto di vista etimologico e poi informatico. Dopo una breve introduzione alla Pattern Recognition verranno presentati i risultati di un esperimento iniziato nel 2013, che ha visto, e vede, l’utilizzo del motore di traduzione automatico di Youtube.

Téchne

A partire dai Miti fondativi della cultura Occidentale la questione della copia è stata trattata come tabù in Amore e Psiche[1], come immagine/copia, nel Mito della Caverna[2] di Platone, in termini di Simulacro con il Pigmalione[3] nelle Metamorphosi di Ovidio. L’arte, si è occupata del problema da sempre.

Nella caverna, Tecnica mista su tavola. Autore: Manuel Grillo. Anno 2011

 

Il termine Arte stesso viene dalla parola latina ars, che a sua volta traduce la parola greca téchne, che per i Greci aveva una molteplicità di significati, molto più ampia di quella attualmente conferitagli. Disegnava infatti una capacità tanto mentale quanto manuale e poteva dirsi della scienza, della navigazione, della medicina, della tradizione militare e così via. In effetti la parola téchne potrebbe tradursi con il termine abilità che implica l’acquisizione pratica di conoscenze. Per Aristotele era una fusione di pensiero e produzione. Quando affermava che l’Arte imita la Natura non parlava dell’Arte intesa come imitazione ma di téchne, ossia delle abilità umane in genere. In quanto essere poietico e quindi producente, l’uomo era imitazione della Natura creatrice. E’ per questo che oltre alla pittura o alla scultura, rientrano in questa categoria anche teatro e poesia. Poeta e pittore sono infatti ritenuti eguali, in quanto poietici, creatori di immagini.

Dal simbolo all’immagine

Se nel periodo arcaico la lettura del mondo veniva affidata al simbolo, con il periodo classico si passò dalla sacralità della cifra alla razionalità della parola scritta, che sciogliendo l’uso teorico da quello pratico/funzionale, emancipò il segno dal suo contenuto, e quindi l’immagine dal suo supporto[4].

L’idea di immagine all’inizio, non era legata alla produzione effettiva, concreta della stessa. Ciò che i greci intendevano per immagine, era tutto ciò che riproducesse la natura, non come imitazione naturalistica della realtà, bensì in quanto copia di quel processo creativo che era proprio di ogni essere vivente. L’immagine è quindi sì reale, ma assente nella sua materialità. L’ìdolon (immagine) era dunque legato alla manifestazione, alla rappresentazione dell’invisibile, pertanto il suo significato era legato all’idea di evocazione. C’era un’efficacia simbolica, dettata dalla cultura stessa, che faceva della verità, alétheia[5], dis-velamento.

Visionario, Video realizzato durante il corso di Video editing di Luca Valerio. Autore: Manuel Grillo. Anno 2013

 

Con Platone però il concetto di immagine, tramutò dall’originario “apparizione”, investita di connotati religiosi, “all’apparenza” del puro visibile, si passò cioè dalla cifra al concetto, dal simbolo alla ragione, da una verità intesa come disvelamento, ad una verità finita, precisa, razionalizzata, corrispondenza esatta tra ciò che è e ciò che si vede. Parlando dell’immagine Platone parlava di “parere e sembrare, ma non essere”. L’arte, la téchne, imita la natura che “non è”, poiché, banale copia del mondo delle Idee[6].

L’alfabetizzazione del mondo greco porterà alla nascita delle poleis, dell’Iperuranio, alla retorica alla storia alla filosofia, il dominio della parola. Il linguaggio, smette di essere un regalo, un’epifania, un dono degli dei per convertirsi in una téchne, in una destrezza o abilità che si poteva imparare.

Dall’epifania alla copia

Con la scrittura, la parola, il linguaggio, da orale che era, diventa dunque “visibile”. Vedere e utilizzare, divennero i presupposti dell’astrazione, dell’autonomia della forma rispetto al contenuto, l’arte diventa ora, nell’epoca classica, astrazione del valore della forma in quanto tale, separata dalle funzioni sacre che aveva in passato. La téchne mimetike si fece autonoma, sciolta da ogni altro ambito, diventò pura cura della forma. Questa emancipazione della forma, della figura plastica rispetto al suo contenuto, stette all’origine della nascita dell’immagine, la formula dal mito al logos[7], può così leggersi anche come “dal rituale alla forma astratta”, e quindi autonoma dell’immagine. La rappresentazione sensibile venne valorizzata in quanto tale, l’oggetto, l’ente, l’immagine, si assolutizzò, dell’essere, sarà ormai, nulla. L’immagine da dispositivo di evocazione dell’assente, diventò apprezzabile solo in quanto espressione del pres-ente, e quindi apparenza, simulacro della realtà, si passò dal contenuto/cifra, alla forma/copia.

Il termine téchne, acquistò così connotati prettamente umani, la ragione si sostituì al sacro, e l’immagine, da epifanica si fece copia. La téchne si mise a servizio del simulacro, dell’apparenza, per l’ottenimento della copia.

La copia/Sasso d’artista, scultura stampata in 3D ed elemento naturale. Autore: Manuel Grillo. Anno 2020

 

 

Apice di questa linea evolutiva del concetto di arte come copia biunivoca della realtà, è oggi rappresentata dalla scienza informatica.

Informatica come copia

Sintesi di matematica, logica e filosofia[9], l’informatica rappresenta il tentativo di riprodurre il pensiero umano. Anche il piu’ sofisticato. L’Analogia[10]. Ossia il trarre conclusioni su qualcosa in base alle sue somiglianze con qualcos’altro[11]. Non a caso nell’ambito dell’Intelligenza artificiale si parla di riconoscimento automatico di oggetti e loro descrizione, classificazione e raggruppamento (clustering).

Autoritratti evolutivi, algoritmo genetico. Autore Manuel Grillo Anno 2020

Utilizzata in una grossa varietà di problemi sia nell’area ingegneristica che scientifica, il riconoscimento automatico o pattern recognition introduce a problemi di classificazione o identificazione delle categorie di appartenenza, dove le classi o le categorie possono essere sia definite dal progettista del sistema sia dalle similarità tra pattern[12].

Tra i diversi ambiti di applicazione, l’analisi del linguaggio è uno dei campi di prova piu’ entusiasmanti, in cui il concetto di copia ritrova il suo valore epistemologico.

 

ITUBE

Parte da questo assunto il progetto presentato durante la Tesi del 2014[13]. Analizzare i sottotitoli automatici realizzati attraverso il motore di traduzione automatico di Youtube. Segue la tabella con il raffronto delle diverse traduzioni realizzate rispettivamente dai partecipanti “umani” e dall’algoritmo di Youtube, nel corso degli anni 2013, 2018, 2021[14]

 

 

ITUBE, Opera presentata durante sessione di laurea del Corso Arti Multimediali e Tecnologiche dell’Accademia delle Belle Arti di Roma nel 2013. Autore: Manuel Grillo.

Risultati

All’iniziale incongruenza nella traduzione del 2013, tra sottotitoli automatici e sonoro, nel 2018, emerge una corrispondenza quasi biunivoca. L’atto del tradurre assume in questa seconda traduzione un aspetto meno creativo: l’algoritmo commette meno errori. [15]

A differenza dell’ascoltatore umano M, che riesce a tradurre in modo impeccabile l’audio in testo scritto, la macchina, i.e. l’algoritmo di Youtube, guarda al mondo secondo regole che non corrispondono affatto alla realtà che si trova da elaborare.[16] Per questo cade in errore. O almeno vi cadeva. Sicuramente tra il 2013 il 2018 l’algoritmo è cambiato[17]. Da allora tuttavia, non ha fatto grandi progressi (traduzione 2021).

 

Conclusioni

Se l’arte, riproduce la realtà, meglio, i suoi processi costitutivi[18], l’intelligenza artificiale, ripercorre questo tentativo[19]. Argomenti un tempo ritenuti di dominio delle scienze umanistiche, oggi sono entrati nel dominio delle scienze matematiche. Pensiero, emozione, rappresentazione, creatività, percezione e apprendimento[20]. L’intelligenza artificiale interroga e recupera il senso originario del significato stesso dell’arte. Non semplice riproduzione binaria ma simulazione incarnata dello stesso processo creativo della vita. Come insegna la logica, la verità di un sistema non potrà mai essere trovata al suo interno[21]. Ma forse grazie alla tecnologia questo sarà possibile. Mi spiego. Occorrerà forse attendere che la macchina, una volta educata, guardandoci, con i suoi sensori, dirà: Io ti vedo[22], per capire veramente il senso di questa nostra esistenza?

 

[1] Amore e Psiche. Storyboard di un mito. Miriam Mirolla Electa editore 2008

[2] Libro Platone collana Rossa

[3] L’ effetto Pigmalione. Breve storia dei simulacri da Ovidio a Hitchcock, Victor I. Stoichita, Il Saggiatore 2006

[4] Pag. 34-36 Il significato dell’Arte nell’Età Arcaica in: Il volo dell’albatro. Progettando la società di domani. Tesi realizzata per il Corso di Pittura Accademia Belle Arti di Roma 2011

[5] Pag. 59-62 Memoria verità e poesia Teoria dell’Arte Jimenez, citato nella Tesi 2011

[6] Pag. 67 Dal mito al logos, dal rituale all’immagine Teoria dell’Arte Jiemenez.

[7] Pag. 62-70 Dal mito al logos, dal rituale all’immagine Teoria dell’Arte Jiemenez. “In questo senso la ben nota formula “dal mito al logos”, abitualmente utilizzata per spiegare la comparsa della filosofia in Grecia, deve essere ampliata: dal rituale e dal mito, alla forma astratta autonoma dell’immagine. (…) E’ questa la tappa culturale che ci permette di parlare propriamente di arte.” Citato nella Tesi 2013

[8] Per un approfondimento si veda la prima parte dell’articolo

[9] Piergiorgio Oddifreddi – Videocorso di logica matematica https://www.youtube.com/watch?v=KGgXoh2dUhs&list=PL2F522906640743FD&index=19

[10] Superfici ed essenze. L’analogia come cuore pulsante del pensiero di Douglas R. Hofstadter, Emmanuel Sander – Ci troviamo tutti sempre alle prese con una massa vorticosa di sensazioni: una superficie caotica in cui il cervello deve districarsi e provare a individuare l’essenza di quello che sta succedendo. Ma come fa? Alla base della nostra attività mentale non c’è il ragionamento logico ma uno strumento cognitivo più raffinato: l’analogia, ovvero la percezione, spesso inconsapevole, di similarità profonde tra ciò che succede adesso e ricordi o concetti familiari immagazzinati chissà dove o come nel nostro cervello. Con una serie di esempi che spaziano dalle osservazioni ingenue ma talvolta geniali dei bambini al progresso imprevedibile della scienza (come la lenta sfilata di sottili analogie che hanno guidato Einstein alla comprensione completa della formula E = mc2), dagli errori del discorso, pervasivi ma raramente notati, all’incanto poco apprezzato della traduzione letteraria, Hofstadter e Sander portano al massimo grado la loro capacità di immergersi nell’articolata complessità del sapere. Il risultato è questa nuova visione dell’analogia come cuore del pensiero, presentata in un’opera destinata, come l’ormai leggendario “Gödel, Escher, Bach”, a lasciare una traccia importante nella saggistica mondiale.

[11] Per un approfondimento si veda il libro Neuroni specchio

[12] Videocorso di Data Science Start2Impact

[13] Tesi 2014 Interfaccia con il Mondo. Un ipotesi di ricerca.

[14] Opera presentata durante la sessioni di Laurea tenuta presso l’Accademia di Belle Arti di Roma 2013

[15] Sul concetto di errore nell’arte si veda Apertura, Informazione e Comunicazione in Opera Aperta, Umberto Eco pg 95-112.

[16] Per un approfondimento: La mappa non è il territorio di Gragory Bateson , Tesi 2014

[17] Per un approfondimento sulla storia dell’algoritmo di traduzione di Google si veda https://it.wikipedia.org/wiki/Google_Traduttore

[18] Sul concetto di arte come processo si veda: Il volo dell’albatro. Progettando la società di domani. Tesi realizzata per il Corso di Pittura Accademia Belle Arti di Roma 2011.

[19] Per un approfondimento: Turing e la volontà di riprodurre il pensiero creativo in Lezioni di Logica Oddifreddi http://www.piergiorgioodifreddi.it/video-menu/audiovisivi/corso-di-logica-matematica/

[20] Per una approfondimento sulla matematizzazione delle emozioni si veda: Interfaccia con il Mondo, un ipotesi di ricerca. Tesi realizzata per il Corso di Arti multimediali e tecnologiche Accademia Belle Arti di Roma 2014. (pag. 12-33)

[21] Per un approfondimento sulla teoria dell’incompletezza dei sistemi, si veda corso di Logica Matematica http://www.piergiorgioodifreddi.it/video-menu/audiovisivi/corso-di-logica-matematica/

[22] Per un approfondimento sul concetto di pensiero visivo cognitivista, si veda Conoscenza e realtà di Ulric Neisser

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